Museo dei Fossili e delle Ambre
Giovedì 10 Marzo 2011 09:52
Il Comune
Il Museo dei Fossili e delle Ambre di San Valentino in A.C. è stato istituito nel gennaio 2004. Conserva una vasta raccolta di fossili illustranti la storia degli ultimi 500 milioni di anni del nostro pianeta e una preziosa raccolta di ambre, studiate sia dal punto di vista paleontologico sia da quello di utilizzazione da parte dell’uomo. Il materiale esposto proviene dalle collezioni private Santoli-Tanfi e Coccato-Antonucci, cedute gratuitamente al Comune di San Valentino. Il Museo è articolato in due sale, adeguatamente illustrate: la Sala Paleontologica, che comprende la sezione fossili e la sezione “uomo” e la Sala delle Ambre.
Il Museo occupa l’ala sinistra della settecentesca Villa Olivieri de Cambacérès e grazie al sostegno della Provincia di Pescara, stanno per iniziare i lavori di ristrutturazione dell’ala destra della villa, nella quale saranno ospitati: una terza sala espositiva per i fossili dell’Abruzzo con particolare riferimento all’area della Majella, una quarta Sala per l’esposizione di reperti di ossa di dinosauri, laboratori didattici e una sala video.
Il Museo costituitosi nella rete museale “Pangea”, persegue, insieme con il Museo Civico di Rovereto (TN), il Museo Geo-paleontologico di Lerici (SP), il Museo di Storia naturale e del Territorio dell’Università di Pisa e il Museo di Storia Naturale della Regione Piemonte, finalità di interscambio di prodotti museali, collaborazioni progettuali, ricerca scientifica e campagne di scavo in Italia e all’estero.
• L'Uomo e i fossili
La natura veniva avvertita nel passato, fino al recente affermarsi della Paleontologia come scienza nel XVIII secolo, come luogo di meraviglie e di mostruosità.
Il contributo del fossile al mito e alla leggenda è infatti elevato.
Fin dall’antichità il fossile suscita curiosità e stupore, dando luogo alle più svariate ed erronee teorie sulla sua natura: prove mal riuscite della creazione, scherzi della natura, uova disperse dal diluvio in sedimenti fangosi e poi sviluppatesi al loro interno, parvenze di organismi mai stati vitali formatisi da un seme o da uno spirito che agisce nelle rocce, etc.
Eppure non mancano intelletti i quali, sia nell’antichità classica (soprattutto greca, ma in certa misura anche romana) che nel Medioevo e nel Rinascimento, ben intuirono l’esatta natura dei fossili. Ma l’autorità di Aristotele (l’ “ipse dixit”) frenò lo sviluppo di una sua corretta interpretazione come resto di un organismo, spesso estinto, vissuto nel passato.
Nella prima sezione, si mettono in mostra i temi rigorosamente scientifici, propedeutici alla storia della vita sulla Terra:
- la natura del fossile
- i processi di fossilizzazione
- il significato cronologico dei fossile
- la nozione di tempo relativo
- i valori del tempo assoluto
- la scala dei tempi
- gli orologi naturali.
La seconda sezione offre un quadro generale del nascere e dell’evolversi nella vita nel mare, culla primigenia di ogni organismo. Vi sono esposti i fossili nel loro divenire nel tempo, i veri protagonisti della storia degli ultimi cinquecento milioni di anni del nostro pianeta, ben prima della comparsa dell’uomo.
Diverse centinaia di reperti, tutti originali e appartenenti ai principali gruppi animali e vegetali, provenienti da importanti giacimenti italiani ed esteri, sono collocati all’interno di teche appositamente progettate, con corredo di materiale esplicativo che permette di capire connessioni logiche e storiche di quanto esposto e secondo un criterio cronologico con sviluppo progressivo, dall’Era Paleozoica al mondo attuale.
Disegni relativi ai piani strutturali degli organismi accompagnano i fossili, facilitandone la comprensione. Nelle vetrine, i reperti vengono presentati per gruppi sistematici, anche se di diversa età, allo scopo di evidenziarne le caratteristiche morfologiche, le diverse tipologie e le varie condizioni di fossilizzazione.
La Terra è prevalentemente ricoperta dall’acqua e gli oceani, così come i continenti, nascono, si trasformano e muoiono: questo lento mutare ha accompagnato la nascita della vita cullata dall’acqua per miliardi di anni.
La chiave di lettura è stata quella di seguire, sull’onda dell’evoluzione geografica del Pianeta, le trasformazioni dei mari caratterizzati da scenari diversi per geografia, climi e faune differenti:
- il primo, il più antico, compreso fra 550 e 300 milioni di anni, che dagli antichi Oceani porta alla formazione del Pangea:
- il secondo, dalla frammentazione del Pangea alla formazione dei moderni Oceani;
- il terzo copre gli ultimi 20-25 milioni di anni e descrive l’origine del Mediterraneo.
Grandi pannelli illustrano questi eventi epocali: gli oceani primordiali e il relativo clima, la vita negli antichi oceani, la nascita degli oceani moderni e le condizioni climatiche, la vita agli albori dei moderni oceani, la tormentata storia del Mediterraneo, le forme di vita dalla Tetide al Mediterraneo. Anche se il tema principale trattato è quello della vita negli antichi mari, vengono esposti anche reperti di organismi vissuti sulle terre emerse, al fine di completare il quadro sulla stato dei popolamenti biologici (insetti, piante, rettili): pannelli, testi e iconografie ne illustrano l’evoluzione. I fossili esposti rappresentano i principali gruppi sistematici: trilobiti, brachiopodi, ammoniti, belemniti, coralli, gamberi e limuli, pesci paleozoici, mesozoici e cenozoici, bivalvi, gasteropodi, granchi, echinodermi, rettili, insetti, piante paleozoiche e cenozoiche, stromatoliti.
• La sala delle Ambre
L’esposizione propone oltre duecento esemplari di resina fossile, prodotta da antichi alberi, oggi estinti e, nella sua prima parte, presenta numerosi reperti contenenti inclusioni animali e vegetali “aracnidi, insetti, foglie, fiori”, perfettamente conservati per milioni di anni e quindi di grande importanza paleontologica.
Numerose foto di grande formato e pannelli esplicativi accompagnano il visitatore in un percorso che tocca le più importanti aree di provenienza delle ambre.
Tra le vetrine di maggiore interesse, quella dedicata all’ambra baltica, conosciuta in tutto il mondo per le sue sfumature di giallo, verde, azzurro, marrone e nero, fino al colore bianco opaco, risultato della presenza, all’interno dei pezzi, di milioni di micro bollicine d’aria e di vapore. Altra area di provenienza è la Repubblica Dominicana, presente con esemplari grezzi e lavorati, tra i quali alcuni esempi della rara ambra blu, estratta da una sola miniera dell’isola caraibica. All’ambra cinese è dedicato un espositore che contiene pezzi grezzi e levigati, sculture, monili e alcune preziosissime borchie per abiti, risalenti al XVIII secolo.
La collezione prosegue con collane, bracciali e riproduzioni di statuette precolombiane di provenienza messicana. La “simetite”, preziosa e rarissima ambra siciliana, proveniente dal greto del fiume Simeto, nella piana di Catania, conclude il percorso.
• Pangea
Il Museo dei Fossili e delle Ambre di S. Valentino in A.C., il Museo Civico di Rovereto, il Museo geopalentologico del Castello di Lerici, il Museo di Storia Naturale e del Territorio dell’Università di Pisa e il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, hanno dato vita a una rete museale, elaborando un programma di attività di ricerca e didattica, che mette in comune le differenti risorse umane, tecniche, finanziarie e il patrimonio di scienza ed esperienza che i Musei possiedono.
La campagna di ricerca e recupero di reperti ossei di dinosauri condotta dalla Rete nella provincia argentina di Rio Negro, nel marzo del 2009, ha dato come risultati la scoperta di scheletri di titanosauri, sauropodi erbivori, molto diffusi nel Cretaceo delle aree australi, e la firma di un protocollo che sancisce la nascita di una stazione scientifica di scienze naturali, con particolare attenzione alla paleontologia in Patagonia.
• Sezione uomo
La sezione “Uomo”, curata da Stefano Petrucci, responsabile del Museo di Storia naturale della Valdinievole-Pescia (Pistoia), espone in breve sintesi l’evoluzione dell’Uomo moderno.
Sono inoltre esposti, in calco, alcuni strumenti litici usati dall’Uomo.
Informazioni e servizi
ASSOCIAZIONE AMICI DEL MUSEO DEI FOSSILI E DELLE AMBRE
Via Cupoli, 10
Palazzo Delfina Olivieri De Cambacérès
65020 San Valentino in A.C. (PE)
Orario d’apertura:
Il Museo è aperto il mercoledì, venerdì, sabato e domenica
Invernale, dal 31 ottobre dalle 15 alle 18.
Estivo, dal 3 aprile dalle 17 alle 20.
Biglietti: intero 2 euro; ridotto 1 euro
sito: www.ambrefossili.org
email:
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085.8574131 - 360.612307
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