Paesani illustri di San Valentino
Famiglia Bajocco
Cultura
Scritto da Administrator Venerdì 29 Luglio 2011 09:17
Famiglia Bajocco
La presenza della famiglia Bajocco a San Valentino si può far risalire alla prima metà dell’Ottocento: il suo esponente più noto, Agostino, nacque infatti a San Valentino l’11 ottobre 1828 da Tommaso, originario di Montereale (AQ), ed Angela Trojani, di Pesconsansonesco (PE)1. Di professione avvocato, ricoprì diversi incarichi amministrativi: a San Valentino e a Manoppello fu consigliere comunale e sindaco; nel 1861 fu eletto consigliere provinciale (provincia di Chieti) con la carica di vice-segretario del consiglio. Appartenne allo schieramento della sinistra liberale e intraprese la carriera parlamentare per quattro legislature: difatti fu eletto deputato nel collegio di Manoppello nelle legislature XII (1874-1876), XIII (1876-1880), XIV (1880-1882) e XV (1882-1886), mentre declinò la candidatura che gli era stata offerta per la legislatura XVI; non fu eletto, invece, nelle legislature XVI e XVII.
Agostino Bajocco fu anche intensamente impegnato in quello che oggi si direbbe settore sociale: fu presidente del Comitato centrale di soccorso istituito per i poveri danneggiati abruzzesi nel terremoto del 1881, promotore dell’Associazione progressista Abruzzese e presidente dell’Associazione progressista di Chieti.
A San Valentino la famiglia ha lasciato un’impronta importante: il palazzo Bajocco, costruito nel 1886, è forse il palazzo signorile più imponente del paese, con accessi sugli odierni Largo S. Nicola, via Duca degli Abruzzi e Corso Umberto I, ancora oggi abitato. Poco fuori dal paese, in località Cannafischia, sorge invece la Villa Bajocco, nota anche come Masseria Bajocco, costruita nella seconda metà del XIX secolo come dimora di campagna; in questo caso la proprietà della villa fu frazionata tra i diversi eredi della famiglia e l’edificio andò in rovina.
Nel 1902 Agostino Bajocco volle donare al Comune di San Valentino gli edifici ed il terreno su cui fu edificato, qualche anno dopo, un Asilo per l’infanzia, tuttora attivo. L’Asilo dà sul Largo S. Nicola e su via Bajocco, la strada che il comune decise di intitolare proprio ad Agostino, morto a San Valentino il 16 aprile 1920.
1 Si veda anche la nota biografica dedicata alla famiglia Trojani.
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Barone Pietro Trojani
Cultura
Scritto da Administrator Domenica 12 Giugno 2011 23:00
Barone Pietro Trojani
Il legame della famiglia Trojani, originaria di Pesconsansonesco (PE), con il paese di San Valentino iniziò nel primo quarto dell’Ottocento, quando Angela Trojani sposò Tommaso Bajocco1, trasferitosi a San Valentino da Montereale (AQ) e il fratello Pietro sposò la sanvalentinese Enrica Chiacchia.
Il palazzo di famiglia, che sorge accanto alla Chiesa dei SS. Valentino e Damiano, fu edificato proprio dal detto Pietro probabilmente intorno alla prima metà del XIX secolo, secondo quanto risulta da un documento conservato presso l’Archivio di Stato di Pescara. Nel documento, datato 1852, l’arciprete Beniamino Iacobucci, rivolgendosi all’intendente di Chieti, scrive che don Pietro Trojani di Pescosansonesco sta costruendo già da diversi anni un palazzo e si lamenta del fatto che l’edificio toglie decoro alla chiesa e la priva della luce naturale. Nel palazzo i Trojani abitarono saltuariamente, dal momento che dimoravano principalmente a Pescosansonesco e Roma, ma tra il 1934 e il 1945 vi si trasferirono stabilmente Giovanni (figlio di don Pietro) con le figlie Giulia e Anna.
L’esponente più noto della famiglia fu certamente Pietro, nato a Pescosansonesco (PE) il 19 maggio 1885 dal detto Giovanni e da Maria Mucci: gran ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia e medaglia d’argento al valore militare, a lui fu assegnato il titolo di barone, nel 1928. Sposò nel 1905 Beatrice del Sera, dalla quale ebbe quattro figli.
Negli anni Venti del XX secolo il barone Trojani incontrò l’ingegnere e inventore popolese Corradino D’Ascanio: nel 1925 i due costituirono una società e nel corso della loro collaborazione depositarono diversi brevetti. In particolare lavorarono su quella che probabilmente è tra le più geniali invenzioni di D’Ascanio, ovvero l’elicottero: il primo prototipo, denominato D’A.T.1 dalle iniziali dei due cognomi, fu realizzato nel 1926 e il suo primo volo fu sperimentato nel cortile dello stabilimento delle Fonderie Camplone di Pescara; seguirono i modelli perfezionati D’A.T.2 e D’A.T.3.
Pietro sostenne l’impresa finanziando per anni le ricerche e gli esperimenti di Corradino, fino a che, avendo ormai dato fondo a tutti i suoi averi, fu costretto ad abbandonare il progetto e, nel 1932, a sciogliere la società. Morì a San Valentino pochi anni dopo, nel 1938.
1 Si veda anche la nota biografica dedicata alla famiglia Bajocco.
Foto tratte da: Archivio D’Ascanio (Archivio di Stato di Pescara).
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